Il termine Marketing Virale indica la modalità di diffusione di un messaggio che segue un andamento esponenziale, in maniera analoga alla diffusione di un virus. Spesso il Marketing Virale viaggia sul binario parallelo dell’Instant Marketing, tecnica di comunicazione che utilizza eventi clamorosi avvenuti in ambito sportivo, culturale o politico, in tempi brevi, per creare una campagna che richiami quanto accaduto e lo associ ai propri prodotti.
Innanzitutto, è necessario definire la differenza tra marketing e pubblicità. Il marketing è una strategia che si basa su dati – una scienza a tutti gli effetti – e su informazioni raccolte per mezzo di ricerche di mercato mirate.
La pubblicità è la propagazione a tutti i livelli del messaggio indagato ed emerso attraverso il marketing.
La terra promessa verso la quale bisogna remare è la pubblicità che:
- fa vendere il prodotto
- porta un ritorno sull’investimento a lungo termine.

Il marketing virale consente, nell’effettivo, di raggiungere tali obiettivi?
Al Ries, tra i più celebri pubblicitari statunitensi, in uno dei suoi best-seller “Focus”, afferma che quando si punta a strategie orientate ad un risultato duraturo tutto quello che sembra avere un grande successo iniziale è destinato a fallire. Ciò significa che quella che può sembrare sotto tutti gli aspetti una vittoria, in realtà potrebbe rivelarsi nient’altro che un fuoco di paglia. Perché? Come ogni disciplina che si rispetti, anche il Business è fondato su leggi concrete e in gran parte immutabili. Queste leggi spiegano esattamente perché le campagne virali potrebbero avere risultati controproducenti, se non saranno in grado di creare un reale valore differenziante.

Non fare pubblicità se prima non hai lavorato al cuore dell’intero processo di marketing, l’idea principale attorno alla quale viene costruito tutto:
strategia, immagine, parole.
La pubblicità non è un dibattito.
È una seduzione.
(Al Ries)
Non fare pubblicità basandoti su contenuti virali, i quali hanno una rapida espansione, ti infettano, compaiono su tutti gli schermi e su tutte le chat, ma, proprio come un virus, ti colpiscono per poi scomparire dopo poco tempo. Nulla di tutto questo rimarrà impresso nella tua mente, contrariamente ad un BRAND forte.

Nel business ciò che esplode velocemente non è duraturo nel tempo: ha bisogno di essere maturato, raggiungere il giusto target ed essere compreso per quello che è realmente (non perché fa ridere né perché fa discutere).
Tuttavia il Marketing Virale non ha solo aspetti negativi:
- Porta un nome nella mente delle persone
- Porta un aumento del fatturato nel breve termine
Quindi una campagna di marketing virale non è sempre il male assoluto, ma deve essere efficace e portare un risultato misurabile. Molti like non corrispondono necessariamente ad una crescita del fatturato nel lungo termine.
Non importa, perciò, fare qualche like in meno: il brand ne guadagnerà, nel tempo, in credibilità e serietà

A cura di Alessandra Fischione